È stato approvato il 3 agosto, dalla Conferenza unificata Stato-Regioni il Piano generale della mobilità ciclistica urbana ed extraurbana 2022-2024 predisposto dal ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), uno strumento previsto dalla Legge quadro sulla mobilità ciclistica (n.2 del 2018) e che vede finalmente anche l’Italia allinearsi, almeno per la pianificazione, ai paesi europei più virtuosi in materia.

Ne ha dato notizia anche un comunicato della Fiab in cui si legge che, in attesa della formale pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, Alessandro Tursi, presidente della Federazione italiana ambiente e bicicletta, dichiara la sua soddisfazione per un documento attuativo che contiene una programmazione di lungo periodo sulla mobilità ciclistica a tutto tondo, dagli spostamenti quotidiani al cicloturismo, tanto in ambito urbano quanto extra urbano: “Siamo orgogliosi dell’importante e determinante contributo fornito da Fiab (presente al tavolo tecnico del ministero in tutte le fasi) che ha sostenuto la strategia di innalzare il livello e le ambizioni del Piano, in un vincente gioco di squadra, leale e costruttivo, con le altre sigle e realtà ambientaliste, sportive e produttive presenti al Tavolo, che ringrazio di cuore. Un’effettiva transizione ecologica – aggiunge Tursi – non può prescindere da un cambio di visione proprio della mobilità e questo primo Piano generale della mobilità ciclistica rappresenta lo strumento indispensabile per andare in questa direzione”.

Fiab ha espresso altresì particolare soddisfazione per alcuni punti del Piano come: il riconoscimento di Bicitalia – la rete ciclabile nazionale mappata da Fiab a partire dal 2000 – quale cardine per lo sviluppo del sistema nazionale delle ciclovie turistiche, che dovrà ora recepire ulteriori proposte da parte delle regioni; la definizione di uno specifico programma di mobilità attiva per gli spostamenti casa-scuola; l’adozione del principio di Safety in numbers elaborato da Ecf-European cyclists’ federation (secondo il quale all’aumentare del numero delle bici in circolazione si riduce l’incidentalità sulle strade) grazie al quale la bicicletta, considerata spesso un problema, viene ora vista come una soluzione alla sicurezza stradale per TUTTI gli utenti.

Inoltre Fiab ritiene importanti gli aspetti inseriti del Piano relativi all’intermodalità “spinta”, ovvero la concreta possibilità, oggi non garantita, di avere la bici sempre al seguito su treni e altri mezzi di trasporto pubblico locale; e all’accessibilità presso tutti gli uffici pubblici in cui devono essere previsti tra l’altro parcheggi bici attrezzati e in numero sufficiente.

Infine, la guida allegata al Piano e redatta da un gruppo di esperti, in gran parte membri del centro studio Fiab, osserva la suddetta nota, offre alle amministrazioni locali utilissime linee guida sull’applicazione dei nuovi strumenti leggeri previsti dal Codice della strada per lo sviluppo della mobilità ciclistica: corsie ciclabili, casa avanzata agli stop semaforici, doppio senso ciclabile e strada urbana ciclabile E-bis.

Il Piano generale della mobilità ciclistica urbana ed extraurbana 2022-2024 prevede un finanziamento, già assegnato, pari a 943 milioni di euro, su un valore complessivo di 1,2 miliardi. Il testo integrale del Piano può essere scaricato direttamente dal sito del Mims.

Nella foto Alessandro Tursi, presidente Fiab.