Da Fiab e Legambiente un plauso per le nuove corsie ciclabili, ma anche la richiesta di alcune migliorìe e ulteriori tratti

Bike lane promosse, ma serve ora uno sforzo in più su comunicazione e segnaletica. È questo in estrema sintesi il pensiero di Fiab Vicenza Tuttinbici e Legambiente dopo la comparsa in diverse parti della città delle corsie ciclabili. Le due associazioni, impegnate nella promozione di stili di vita sostenibili, tramite le loro presidenti Anna Pilastro e Valentina Dovigo hanno scritto all’assessore alla mobilità Cristiano Spiller per esprimere soddisfazione per le bike lane, ma anche aggiungere una serie di desiderata. Le associazioni sottolineano di aver constatato «con soddisfazione l’implementazione delle nuove bike lane».

Una nuova viabilità che, aggiungono, «risulta non solo innovativa, ma anche indispensabile, per l’intera cittadinanza. Per noi mobilità sostenibile significa lavorare a una diversa ripartizione del traffico urbano, mirando a raggiungere sul totale degli spostamenti il 33% con mezzi pubblici, il 33% con ciclabili e il 33% con auto, possibilmente elettriche».

Le associazioni avanzano anche delle richieste, tra cui «una grande campagna di informazione e promozione, in particolare per chi utilizza l’auto, onde evitare spiacevoli e problematiche situazioni come quelle di auto parcheggiate, o comunque ferme lungo le corsie ciclabili, che costringono le bici a spostarsi nella meno sicura carreggiata». La campagna informativa potrebbe anche servire a «spiegare il perché di questa scelta, come strategia per una maggior sicurezza e come prevenzione di ulteriori incidenti, soprattutto di ciclisti e pedoni che sulla strada sono i più penalizzati».

Pilastro e Dovigo suggeriscono poi di potenziare la segnaletica, con cartelli all’inizio di ogni corsia ciclabile «con l’indicazione di “strada a priorità ciclistica”», ma anche segnando «con vernice rossa le corsie per i ciclisti per tutta la loro lunghezza, o perlomeno ovunque sia possibile. Almeno dovrebbe essere segnata la linea continua che le delimita. Si renderebbe cosi più chiara la loro presenza, garantendo maggior sicurezza». «Va garantita aggiungono anche la manutenzione puntuale, in alcune zone il colore non è più visibile, e la tutela delle bici viene meno».

Infine, alzano l’asticella: «Nel rispetto delle scelte virtuose che ci state proponendo precisano ci farebbe piacere sapere che state progettando, e a breve attivando, soluzioni per collegare la zona Fiera alla zona industriale, così da permettere ai lavoratori in bici e a piedi di essere collegati in sicurezza e poter aderire a progetti di Bike to work».

da “Il Giornale di Vicenza”, 16 febbraio 2024 di Alessia Zorzan