Cari sindaci, assessori che cominciate oggi il vostro percorso amministrativo a colpi di cancellazioni di ciclabili o di arretramento sulle politiche per la mobilità ciclistica, la prima domanda che vi faccio è: perché?

Pensavamo che il tempo della “ciclabile ideologica” fosse ampiamente superato tant’è che la Legge 2/2018 è stata approvata con il voto UNANIME di tutte le parti politiche. Quindi, molto probabilmente, anche la vostra, a qualunque parte apparteniate.
Ah, non conoscete la Legge 2/2018? Vi ricordo che è una legge dello Stato e come tale va rispettata e vi invito, in particolare, a leggere l’art. 9.

Modifica all’articolo 1 del codice della strada, in materia di principi generali

1. Al comma 2 dell’articolo 1 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, le parole: «al principio della sicurezza stradale» sono sostituite dalle seguenti: «ai principi della sicurezza stradale e della mobilita’ sostenibile» e dopo le parole: «fluidita’ della circolazione» sono aggiunte le seguenti: «di promuovere l’uso dei velocipedi».

Vi è chiaro il concetto? Non potete pensare solo alla “fluidificazione” del traffico ma dovete tener conto della “…MOBILITA’ SOSTENIBILE E PROMUOVERE L’USO DEL VELOCIPEDE” come recita l’art. 9 della Legge 2/2018. 

Giulietta Pagliaccio
Presidente Nazionale FIAB Onlus