«Va considerato il modo normale di spostarsi»
«Il vero scopo è riprendere in mano l’esistenza»

Le testimonianze di Anna Pilastro, presidente di FIAB Tuttinbici, e di Loretta Pavan, protagonista di una scelta radicale

La bicicletta non (solo) come svago, ma come scelta quotidiana e ragione di vita. Questa prospettiva accomuna due persone che, in modi diversi, fanno della due ruote un modo per testimoniare una filosofia di esistenza.

Anna Pilastro è la presidente di FIAB Tuttinbici, la sezione vicentina, con 500 associati, della FIAB nazionale. «Il nostro obiettivo ha spiegato rispondendo alle domande di Giulia Armeni è quello di rendere le nostre città più a misura d’uomo, di promuovere il cicloturismo per arrivare là dove le auto non arrivano, una maniera lenta di vivere il territorio, anche per dare alimento ai negozi di prossimità. Per questo lanciamo proposte, progetti, strategie che invoglino le persone a cambiare stile di vita. In un momento di grande emergenza, come quello che stiamo vivendo, la FIAB propone l’andare in bicicletta come la normalità dello spostamento, anche con progetti per le scuole».

«Com’è la situazione a Vicenza quanto a percorsi protetti?», ha chiesto Armeni. «Nel comune sono più di 60 i chilometri di piste ciclabili, ma non mancano le criticità. Ci sono punti e snodi non ben collegati, e questo crea pericolo. Manca il collegamento tra Creazzo e Vicenza, lo stanno realizzando ma i tempi sono lunghi. Idem verso Torri di Quartesolo».

Si parla dei progetti “bike to work”, per incentivare i lavoratori ad andare in azienda in bici: Pilastro ha citato l’esempio del Comune di Chiampo, che si è accordato con le aziende, tanto checora sono 300 lavoratori che hanno aderito al progetto, guadagnando una piccola cifra spendibile nei negozi aderenti. Le aziende, da parte loro, creano posti sicuri dove ricoverare le bici e danno le possibilità di fare la doccia.

La bici come stile di vita quotidiana: ne sa qualcosa Loretta Pavan, l’imprenditrice che, dopo una diagnosi di tumore, ha completamente cambiato vita, salendo appunto sulla due ruote: «Sono arrivata a 300 mila chilometri ha raccontato Non avrei mai immaginato di poter arrivare a tanto. Ho inizia-to a poco più di 48 anni, è la mia seconda vita. Ora mi ritrovo a incentivare parenti e amici a usare la bici e lasciar stare la macchina. Il mio è un messaggio anche a tutte le persone colpite dalla malattia oncologica: la bici dà carica, forza, positività mentale».

Il 23 ottobre è in programma una biciclettata aperta a tutti, con partenza da Campo Marzo, nell’ambito del mese della prevenzione. «Con la bici si aiuta se stessi a stare meglio e si aiuta l’ambiente. Non c’è più tempo, bisogna agire subito». Lo slogan, ha notato Armeni, è “senza fretta ma senza sosta”. «La bici ti può portare lontano ha concluso Pavan ma il vero obiettivo è riprendere in mano la propria vita».

da “Il Giornale di Vicenza”, 7 ottobre 2022 di