Ieri, giovedì 27 settembre, la Bicistaffetta Aida partita domenica da Trieste ha fatto tappa in città.

Dalla Venezia (FIAB): «Incontriamo i Comuni e condividiamo le idee»

La foto di rito è scattata poco dopo le 16.30 di ieri, quando una trentina di ciclisti frenano sotto la loggia del Capitaniate. La loro pedalata è iniziata domenica a Trieste. Ieri i volenterosi delle due ruote hanno dormito in città e oggi ripartiranno per Verona, dove si ricongiungeranno con un altro gruppo partito da Susa, in Piemonte.
L’iniziativa si chiama Bici- staffetta Aida – Alta Italia da attraversare – ed è promossa dalla Federazione italiana amici della bicicletta. «È un itinerario ciclabile che tocca gran parte delle città del nord e che vuole accendere i riflettori sulle condizioni della dclabilità urbana ed extraurbana», spiega Antonio Dalla Venezia di Fiab. «Serve anche per incontrare le amministrazioni e condividere idee, progetti e pianificazioni urbane». Accanto a Dalla Venezia ci sono Marco Galla, presidente di Fiab Vicenza, e il sindaco Francesco Rucco. Il primo plaude al rinnovo della convenzione tra l’associazione e il Comune. Il secondo tratteggia il quadro della situazione. «La scorsa amministrazione ha fatto molto in tema di piste ciclabile – osserva il sindaco -. Noi adesso dobbiamo lavorare per creare i raccordi tra le une e le altre e mantenerle agibili e pulite. Il cicloturismo, che sosteniamo, passa anche da qui ».

Di certo il cicloturismo è un affare che finora il Belpaese ha snobbato. «Si parla di 50 miliardi di euro l’anno – ricorda Dalla Venezia – e solo una minima parte arriva in Italia. Gran parte finisce in Germania e in Francia che hanno sfruttato meglio questa possibilità». Intanto i primi effetti sono già sotto gli occhi di tutti. Pochi dei friulani che ieri sono giunti in città, per esempio, conoscevano Vicenza. E, per loro stessa ammissione, non si aspettavano «meraviglie paesaggistiche e architettoniche» come quelle che la città del Paliamo offre. Il gruppo è ben assortito. Il più anziano, Milvio Luccà, ha 83 anni. La più giovane è una bambina di 3 die viaggia con i genitori. «Vicenza sta diventando una città a misura di cidista – sorride Galla -. Abbiamo iniziato un dialogo con il sindaco e l’assessore Cicero per riflettere su dò che è stato fatto e su ciò che si può ancora migliorare».

da “Il Giornale di Vicenza”, 28 settembre 2018, di Federico Murzio